
Tutti conosciamo l'importanza dell'indicizzazione sui motori di ricerca e delle relative tecniche di ottimizzazione (SEO) per le quali il web pullula di notizie e teorie, ma c'è un altro aspetto, spesso trascurato in virtù di una concentrazione dei webmaster o consulenti in materia volta esclusivamente alla ricerca di una strategia efficace, che rimane candidamente in secondo piano... il SEO Negativo che porta alla conseguente penalizzazione a livello di visibilità nelle SERP.
Già da qualche anno Google avvisa, tramite il servizio "Strumenti per Webmaster" l'eventuale presenza di pagine che possono contenere tecniche che esulano dalle linee guide restrittive dello stesso colosso della Mountain View, preso in considerazione nel contesto dalla sua popolarità come principale motore di ricerca utilizzato (in Italia il 94% delle persone lo utilizza. Dati al 2014 fonte: gs.statcounter.com).
Tra questi avvisi ci sono segnalazioni di link che possono essere considerati come artifici atti alla manipolazione del PageRank, tra essi rientrano ad esempio l'acquisto di link, lo scambio massivo di link, l'utilizzo di programmi automatizzati per la generazione di link che puntano al tuo sito, ecc... Maggiori informazioni a riguardo le trovate nella pagina Schemi di Link presente nel sito ufficiale sulle norme di qualità di Google. In questo caso è necessario rimuovere tali link chiedendo direttamente al gestore del sito segnalato o in caso di impossibilità contattando direttamente Google fornendo i dettagli della richiesta. Inutile dire che l'intento è quello di scoraggiare l'utilizzo di servizi a pagamento per lo scambio di link al fine di salire la scalata nelle SERP e che tutto sommato è giusto sostenere dato che, oltre all'aspetto economico e di immagine del motore di ricerca in se, l'utente che lo utilizza vuole ricevere risultati pertinenti e soprattutto soddisfacenti piuttosto che viziati da scialbi trucchetti.
Ed è proprio su questa base che è necessario stare attenti al SEO negativo e mai più proverbio è azzeccato in questa situazione del seguente "Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io", ebbene sì, perchè questi link incriminati potrebbero essere generati da un vostro competitor o meglio chiamarlo rivale in quanto disonesto, con la conseguenza che Google non sta a farsi troppe domande su chi li ha generati ma va direttamente al succo della questione e la segnalazione, con successiva penalizzazione, arriva a voi. Questa tecnica rientra tra quelle nominate "Black Hat", ovvero utilizzare metodi discutibili e immorali per guadagnare posizione nella lista dei risultati di ricerca.
Per fornire esempi di tale tecniche basta pensare che il vostro dominio o le relative sottopagine possono essere associate a contesti di bassa qualità sul web con parole come "Viagra" oppure "porno" e simili. Altre tecniche che rientrano nel SEO negativo sono quelle di sovraccaricare il server che ospita il vostro sito effettuano una moltitudine di richieste in contemporanea al fine di rallentare il caricamento delle vostre pagine web una volta aperte, considerando appunto che la velocità di aperturà di una pagina web è uno dei parametri su cui Google si basa, quantomeno ad oggi, per posizionare un risultato nella pagina di ricerca. Anche copiare i testi delle pagine e replicarli su altri siti potrebbe essere un tentativo di far violare la politica sulla penalizzazione dovuta alla duplicazione dei contenuti. Ancora più subdulamente i pirati informatici potrebbero entrare in contatto con i gestori dei siti sui quali i tuoi link sono genuinamente presenti, e che migliorano la qualità delle tue pagine agli occhi di Google, chiedendo di rimuoverli. Con l'avvento e la diffusione dei social network i malintenzionati potrebbero creare profili falsi a vostro nome con l'intento di screditare la reputazione della vostra azienda o servizio, e sappiamo bene quanto la reputazione online nell'era del web 2.0 sia importante.
Sfortunatamente non esiste una protezione completa contro questi attacchi che possa garantire di uscirne illesi, tuttavia ci sono una serie di accorgimenti che possono essere adottati per contrastare il SEO negativo e che è bene tenere sempre in considerazione per evitare di trovarsi penalizzati nonostante un duro e onesto lavoro di SEO genuino:
- Costruire una forte autorità di dominio (DA): sembra che sia stato verificato che più un sito è popolare e quindi ha un domino "solido" e meno incisiva sarà la penalizzazione in caso di un brusco utilizzo di collegamenti dannosi verso lo stesso, daltronde il beneficio del dubbio verso chi si è sempre "comportato bene" può essere considerato lecito. Investire pertanto in strategie SEO efficaci e pulite per l'ottenimento di un buon posizionamento organico che rimanga il più costante possibile.
- Tenere costantemente d'occhio i link verso il proprio sito (backlinks), ci sono dei servizi in rete che lo fanno, alcuni gratuiti altri a pagamento, e se si nota qualcosa di anomalo, e si riesce ad anticipare il crowler di Google richiedendo in tempo la rimozione dei link al gestore del sito linkante, è possibile evitare la penalizzazione.
- Verificare che i contenuti del proprio sito web non siano duplicati altrove. Anche in questo caso esistono dei tool gratuiti (ad esempio copyscape.com) per scovarli e dato che prevenire è meglio che curare potrebbe essere opportuno inserire un messaggio sotto ogni proprio articolo che inviti a non utilizzare il contenuto in questione senza esplicita autorizzazione perchè a volte questo problema può essere generato ingenuamente da lettori e proprietari di blog che effettuano un bel copia/incolla della notizia sui propri canali senza necessariamente avere fini malevoli ma che in realtà è quello che generano (sicuramente per se stessi).
- Utilizzare Google Disavow Link Tool che è uno strumento offerto da Google per dare la possibilità ad un webmaster di disconoscere dei link presenti su altri siti che puntano al proprio sito escludendoli dalla valutazione a fini di posizionamento. E' uno strumento invasivo, da utilizzare come ultima spiaggia in quanto nel calderone dei link potrebbero finirci anche quelli genuini in base a come l'url è strutturato e che venendo esclusi vanno a compromettere successivamente la valutazione del sito per il posizionamento nelle SERP. Di contro questo strumento è offerto dal principale motore di ricerca perchè aiuta sicuramente se stesso alla lotta contro lo spam e rafforza la garanzia di fornire risultati pertinenti alle query di ricerca degli utenti.
Conosci il nemico come conosci te stesso...
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