A differenza di Twitter che visualizza nella Home i messaggi (noti come tweet) semplicemente in ordine cronologico decrescente, il noto social Network Facebook basa la visualizzazione dei post basandosi sull'algoritmo proprietario EdgeRank.
Intuitivamente non è difficle capire a grandi linee come funziona il meccanismo, basta essere un comune utilizzatore di Facebook per rendersi conto che ci sono post (chiamati anche stati) che vengono riproposti, altri che finiscono in breve tempo nel limbo dei messaggi che passano quasi innosservati e così via... E' altrettanto facile comprendere che i messaggi più privilegiati nel newsfeed (con questo termine si intende l'ordine in cui essi appaiono nella relativa Home) sono quelli che generano un maggior numero di interazioni, ma è bene capire fin da subito che gioca un ruolo fondamentale il nostro comportamento storico sul Social Network in questione. In altri termini, se interagisco maggiormente con determinate pagine piuttosto che con altre, così come con alcune persone piuttosto che con altre, l'agoritmo di Facebook fa in modo di dare un vantaggio ai contenuti e/o alle persone verso i quali ho già dimostrato di avere una certa affinità o interesse.
Comprendere più dettagliatamente EdgeRank può essere utile al comune utilizzatore di Facebook al fine di evitare il rischio di essere rinchiuso in una sfera sociale costruita ad arte per lui da un robot, ed all'imprenditore per sfruttare al meglio le strategie di Social Media Marketing e raggiungere il maggior numero di interazioni e quindi di conversioni grazie ad una diversificazione di strategie da adottare.
Anticipo subito che in linea generale, come da relativa guida pubblicata su Econsultancy, i principali fattori utilizzati dall'algoritmo per ponderare il peso delle interazioni e la conseguente probabilità che un post appaia nella Home degli altri utenti, con un favorevole newsfeed, sono:
- L'interazione;
- Il tipo dei contenuti inseriti oltre al testo (rispettivamente video, foto e link);
- Il tempo di decadimento di un contenuto.
Argomentando in modo sintetico i 3 succitati punti, e sfatando il falso mito che il numero dei "Mi piace" influenza pesantemente la visibilità di un post, si può affermare che più si è interessati ad un determinato argomento/persona, e quindi più si tende a interagire o visitare i relativi post/profili, e maggiore è la probabilità di trovare sue notizie sulla nostra bacheca.
Non solo, tra gli stati inseriti, acquisiscono una maggiore precedenza quelli che contengono media (video o foto) e link, premiando quindi l'interazione utente considerando che si è solitamente più portati a commentare e cliccare su questi elementi piuttosto che verso un semplice messaggio di testo.
Da non sottovalutare è la permanenza in termini di tempo che, per quanto uno stato possa essere interessante tende comunque a perdere nel tempo il suo vantaggio dato dall'algoritmo. Si stima che le prime 5 ore sono quelle in cui è più probabile che uno stato possa acquisire vantaggi da questo punto di vista.
Vien da se che, per chi volesse applicare una strategia di Social Media Marketing sfruttando a proprio vantaggio le caratteristiche appena descritte, un valido approccio potrebbe essere quello di pubblicare stati affini al prodotto, o all'attività, che si intende promuovere, alcuni giorni antecedenti la data di pubblicazione effettiva del prodotto vero e proprio in modo da creare una rete di contatti interessati all'argomento sulle cui bacheche potrà essere data maggiore visibilità allo stato fulcro della nostra campagna. Sarà necessario comunque porre attenzione, previa uno studio sui casi precedenti, al momento migliore della settimana e all'orario oppurtuno nell'arco del giorno individuato per la pubblicazione, nonchè ad utilizzare una frase ad effetto per coinvolgere il maggior numero di contatti alla lettura ed all'interazione con il post, meglio se presentata quantomeno insieme ad un'immagine ed un link.
Articolo aggiornato al 2015: "Facebook cambia algoritmo il 2015 lascia alle spalle EdgeRank" --> https://www.michelepisani.it/articoli/facebook-cambia-algoritmo-il-2015-lascia-alle-spalle-edgerank/